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Clara Carli

Clara Carli è una raffinata acquerellista.

 

Allieva di Gianluigi Zamboni, dal 1995 si dedica all'acquarello, forte di una decennale esperienza nella pittura su porcellana.

Il maestro le insegna ad osservare la realtà in profondità, a cogliere in essa il segreto, il dettaglio rivelatore.

 

Quanto al resto è già tutto nelle sue corde d'artista sottile e intensa, ed è un mondo di magie e di rapimenti quello che il pennello di Clara Carli disvela, un mondo "epifanico", fatto di sussulti e stati d'animo.

Le finestre, le porte, i pergolati ed ancora le nature morte, la frutta e la verdura, i fiori, le giare, i canovacci, le brocche e le stoviglie, le tende e i ricami, i cappelli, i paesaggi, gli scorci, i piccoli borghi. Questi i temi ricorrenti a partire proprio da quell'incanto per le architetture -architravi, portali antichi, colonne, ballatoi, finestre in tufo -che scandisce gli esordi dell'artista e che forse rappresenta la chiave di lettura di tutta la sua produzione.

 

L'arte per Clara Carli è ad un tempo intimismo ed estroversione: un mondo ricercato per sé, affine al proprio ideale sentire, lontano dal caos, miraggio di vita serena, ed insieme apertura empatica verso l'altro, impulso a comunicare l'emozione, tentativo di coinvolgere l'osservatore nella magia di una visione pacificata e solare.

 

Le porte, le finestre, le tende sono allora un diaframma sospeso tra chiusura ed apertura, custodiscono un universo di sentimenti e consuetudini private, ma non esclusive: condivisibili da chi sia capace di cogliere la poesia di un'immagine. Immagine costruita per lo più a partire da una fotografia scattata dalla stessa artista nel corso di un viaggio in Provenza, in Toscana, in Grecia, in occasione di una gita a Peschici, a Ischia o nella campagna veronese, e a Pesina, a Marzana, a catturare un colore, una forma, un tulipano, una peonia ma soprattutto un'atmosfera ed un istante irripetibili.

 

I colori vincenti, stesi con un pennello largo e con generosità ed intensità di toni, sono i verdi e gli azzurri che nella loro freschezza esprimono quella "joie de vivre" che è una delle caratteristiche dominanti della pittura e della personalità dell'artista. Altrove i seppia, i rosa pallidi, le terre, i grigi, i bianchi che lasciano la carta non dipinta, i beiges, i pervinca testimoniano di un'inclinazione "spleen", di un approccio lievemente metafisico ben visibile nelle più recenti opere su carta bagnata, ricordi brumosi di Toscana e margherite dove la pennellata si fa più libera, le cromie più vaporose, le atmosfere sospese, lo stile prezioso e lieve, guidato da una mano sensibile e sicura.

 

Angela Tagliaferro

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